
Il costo per acquisizione è una delle principali metriche per i siti e-commerce che aiuta gli advertiser a comprendere la reale efficacia delle proprie campagne pubblicitarie. Il valore che deriva dalla differenza tra i Costi pubblicitari e le vendite registrate determina il CPA.
Costo pubblicitario online / Numero di Vendite (conversioni)
Il CPA è una metrica che possiamo definire “finanziaria” la quale permette di misurare in tempo reale l’impatto che hanno le campagne di marketing online, sia che queste siano di affiliazione, keywords advertising tramite Google AdWords, social media, content o email marketing, sia per misurare le attività SEO fatte sul sito.
Esiste un CPA medio per Campagne AdWords?
Il CPA è una metriche che dipende da più variabili e soprattutto dal tipo di settore del vostro business, pertanto non è possibile definire un valore uguale per tutti. Utilizzare il costo per acquisizione insieme con altre metriche, quali l’AOV (Average Order Value) e il CLV (Customer Lifetime Value) permette di definire quale potrebbe essere per il vostro settore un CPA medio.
CLV (Customer Lifetime Value): misura quelli che potrebbero essere i profitti che gli utenti possono generare nel tempo sul sito in base al loro comportamento d’acquisto.
Su Google AdWords il valore di CPA cambia anche in relazione alla tipologia di campagna che si utilizza. Secondo uno studio condotto da Wordstream si può stimare che il CPA medio nella rete search è pari a 59 US Dollars, mentre nelle campagne display il CPA medio è di circa 60 US Dollars.
Come utilizzare il CPA in AdWords
Le strategie di offerta delle campagne di pubblicitarie online su Google AdWords possono essere gestite in diversi modi, attraverso il bidding automatico, sceglierà Google il CPC migliore per ogni keywords ad ogni asta, oppure tramite il CPC manuale, dove gli advertiser definiscono il massimo valore che sono disposti a pagare per ogni singolo click, e tramite il CPA Target, dove si assegna il valore che si è disposti a spendere per ogni singola transazione. È possibile scegliere questa opzione solo dopo aver attivato il tracciamento delle conversioni e solo se Google ha registrato 30 conversioni durante gli ultimi 30 giorni di campagna.
Attraverso l’utilizzo dei dati storici della campagna, Google assegna automaticamente un CPC ottimale ad ogni keywords e mostra gli annunci quando una conversione è più probabile, ciò per non superare il CPA Target assegnato.
Molto spesso però capita che a causa di un errato settaggio del CPA Target le performance delle campagne peggiorino in termini di volumi di traffico generato (impressioni), click, CTR e numero di conversioni.
Se avete un CPA pari a 30€, con una strategia di offerta a CPC manuale, impostare un CPA target pari a 10€ influirà negativamente sulla campagna poiché Google limiterà notevolmente la pubblicazione degli annunci per raggiungere il CPA inserito.
Pertanto prima di impostare il CPA target in Google, analizzate a fondo i dati delle vostre campagne, attivate il tracciamento delle conversioni, qualora non sia stato impostato (si ci sono ancora advertiser che non tracciano le conversioni!) e cercate di mantenervi quanto più allineati con il valore registrato per evitare spiacevoli sorprese.
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